Fabiana Matuzzi, in arte Grid, ha messo in musica tutti i suoi pensieri e le sue preoccupazioni sul mondo odierno:
“Testacoda”, il mio nuovo singolo, è il brano che più mi rappresenta, perché unisce le mie due grandi passioni, la musica ed i motori. Per me simboleggia una vera e propria rinascita artistica, accompagnata anche dalla decisione di fare nuova musica con il mio nome d’arte, Grid. Con questo brano mi metto a nudo, senza filtri, raccontando tutti i miei pensieri e le mie preoccupazioni sul mondo odierno.
Grazie alle conoscenze che ho acquisito negli anni, dovute alla mia grandissima passione per il mondo del motociclismo, ho avuto l’onore di poter realizzare il videoclip musicale del singolo all’interno dell’autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola. È stata davvero un’emozione unica avere a disposizione tutto il circuito per me, un sogno che si è realizzato. Inoltre, ho avuto la fortuna di avere con me due meravigliose moto che sono state le vere protagoniste di “Testacoda”: la BMW s100 2016 STK del Team 56 Corse e la Kawasaki zx6r 2015 Supersport, che recentemente ha vinto, guidata da Roberto Farinelli, il Campionato Italiano Velocità (CIV) 600 Supersport National Trophy.
Ma non è tutto: nella clip ci sono due talentuosissimi ballerini che mi accompagnano, Davide Martinello ed Edward Torresin, che hanno realizzato coreografie spettacolari. I motori e la musica sono, da sempre, i protagonisti indiscussi della mia vita. Sono cresciuta in questo mondo grazie all’azienda di trasporti di famiglia e poi, dal 2015, mi sono avvicinata al mondo del motociclismo andando a vedere le gare del Campionato Italiano Velocità. Da lì, per puro caso, nel 2017 ho avuto la fortuna di diventare una grid girl, un’“ombrellina”. Non ci credevo; è stata un’emozione unica. Ora frequento i paddock di tutti i campionati motociclistici e quasi tutti i circuiti italiani e ogni volta mi sento grata per questa opportunità che mi è stata data.
Per me musica e motori non sono molto diversi come potrebbe sembrare in apparenza, perché, in fondo, mi danno la stessa adrenalina, la stessa determinazione e la medesima voglia di arrivare. Ho tanti progetti in cantiere, ma nel mio percorso artistico, il mio desiderio più grande è quello di sentire il pubblico sotto il palco cantare a squarciagola i miei brani e poi vendere milioni di dischi!
Seriamente, quello che mi interessa maggiormente è cercare di rendere “liberi” dai problemi di tutti i giorni le persone con i miei pezzi, arrivare dritta al cuore di chi mi ascolta ed, in punta di piedi, far capir loro che non sono soli. La musica, i motori, come qualsiasi passione che ci coinvolge e ci tocca da vicino, ha il potere di liberarci dai cattivi pensieri, dalla frustrazione e dal dolore.
Credo sia fondamentale avere delle passioni, soprattutto per noi giovanissimi, perché ci tengono lontani da compagne e abitudini sbagliate e ci fanno capire che se vuoi qualcosa, te la devi sudare. Nulla è regalato nella vita ed è bello così, perché quando raggiungi un obiettivo, dopo fatica e sacrifici, la soddisfazione che ne deriva, che ne consegue, è enorme.
Per me, cantare “Testacoda” è qualcosa di unico, inspiegabile, perché in tre minuti mi consente di dire tutto quello che ho sempre provato a esprimere a parole e non in musica. É come se dicessi «Questa sono io, non ho più maschere, prendimi così come mi vedi, altrimenti lascia stare, io non cambierò!». È una sensazione di libertà, di gioia, di connessione con il mondo.
Sono molto giovane, ma al tempo stesso ho le idee ben chiare: non dobbiamo permettere agli altri di decidere per noi, di disegnare il nostro futuro a loro piacimento. Ognuno di noi è fatto a proprio modo, ha il suo carattere, le sue idee e le proprie modalità di espressione. Niente di tutto ciò è sbagliato sono i dettagli, le particolarità e le differenze a renderci unici e dobbiamo fare di queste particolarità i nostri punti di forza, la nostra firma stilistica.
Noi giovani abbiamo tantissime potenzialità; ciò che conta è credere in questo nostro potenziale, non farsi abbattere e non scegliere la strada più facile. Dobbiamo alzare la testa, prendere in mano il nostro futuro e lottare per ciò in cui crediamo, così da poter dire, alla fine del percorso, di esser arrivati al traguardo così come volevamo arrivarci, al traguardo in “testacoda”.
L’articolo web originale tratto dal sito del TG24 di SKY
[ph. GIADA SOSO]
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